STM: se regge la base andrà lontano
- Tuesday, 21 October 2008, 23:19
- Analisi, Azioni Italia
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Dopo una catastrofe, che sia un uragano o un terremoto, i sopravvissuti si guardano intorno e raccolgono le forze per ricominciare.
Chi si illude che sia finita non ha capito che quello che è successo nelle scorse settimane è solo una terribile fase di un ciclo negativo più lungo che non ha ancora raggiunto tutti i suoi nefasti obiettivi.
Mentre gli indici e la maggior parte dei titoli sta ancora preparando un ulteriore affondo c’è qualche titolo che durante la crisi ha resistito.
Uno di questi è STM che da parecchi mesi ormai galleggia intorno ai 6 euro. E’ ancora presto per parlarne ma questo movimento ha tutta l’aria di una costruzione di una solida base. E se questa base dovesse continuare a reggere, della prossima fase rialzista si parlerà a lungo nei libri di analisi tecnica.
Per oggi vi lascio con un grafico un po’ particolare. Si tratta di una costruzione ganniana del quadrato del 9 che lascia ipotizzare uno sviluppo del ciclo in corso con esaurimento fissato per la fine del 2017 con un rialzo complessivo di oltre il 1200% con obiettivo finale a 77 euro.
So cosa state pensando: “questo è matto, dovrebbero ricoverarlo in una clinica”.
Forse avete ragione…
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5 Comments on “STM: se regge la base andrà lontano”
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No, non sei matto. Anch’io penso che STM sia una ottima azienda, anch’io l’ho comprata e fatta comprare pensando al triplo minimo (Mi è venuto qualche dubbio quando ha perforato sotto 6, ma poi si è prontamente ripresa).
Poi ti do una ragione produttiva per raggiungere i 77 euro. I laboratori di ricerca di STM stanno lavorando a una nuova generazione di celle fotovoltaiche. Se riescono a metterle in produzione sarà la rivoluzione del secolo, altro che new economy. Come vedi i matti sono 2, anzi 3 (l’altro che l’ha comprata su mio suggerimento)
Ecco la nuova tecnologia di STM che realizzerà la tua previsione di 77 euro
A Catania, nei laboratori dell’St Microelectronics, sul fotovoltaico ci stanno lavorando da anni. Anche con insuccessi. Prima fra tutti la cella solare a film sottile polimerica (in plastica), a bassissimi costi produttivi ma intrinsecamente, tuttora, troppo fragile per sostenere la potente luce solare diretta.
Però, per Salvo Coffa, leader di questo filone di ricerche, questa è stata un’utile lezione. «Ci ha fatto capire qual è la strada giusta. Mantenere l’approccio sulle celle a film sottili ma anche tornare al più robusto silicio. Però nanotecnologico».
Sotto i dieci nanometri (miliardesimi di metro) piccoli cubi, cilindri o muretti di ossido di silicio (opportunamente drogati con molecole sensibili di germanio o di gallio) possono catturare e trasformare in elettricità le diverse lunghezze d’onda (colori) della luce solare. È i
Per chi si vuol dare al venture capitalism.
http://www.nanosolar.com
E’ da mesi che aspetto l’IPO.
Da tenere sotto controllo
Allora siamo in 4…
COMPRATE AZIONI ST E NON RIMARRETE DELUSI..