dollaro stabile, una priorità

obama01_01Barack Obama ha una moltitudine di concomitanti problemi da risolvere. Tantissima carne al fuoco a cui ha voluto aggiungere la soluzione della questione palestinese (una cosetta da poco…) che fino a qualche mese fa i suoi predecessori avevano accuratamente trascurato fino all’approssimarsi della scadenza del mandato presidenziale.

Lui invece, mostrando si essere un vero statista, non ha rimandato il problema ma lo ha inserito immediatamente in agenda. Questo non significa che possa finalmente riuscire a sbrogliare la più intricata delle matasse che la storia abbia potuto creare, ma almeno sta facendo un tentativo assolutamente onorevole a favore della soluzione.

Uno dei problemi più importanti ma silenti che Obama dovrà affrontare è il valore del dollaro. Fino a prima della crisi finanziaria mondiale il suo indebolirsi era lo strumento primario usato per tenere alto il flusso di esportazioni. Niente e nessuno poteva opporsi ad un euro che galoppava indisturbato verso 1,70.

Oggi che lo stato è dovuto intervenire in aiuto dell’economia con il più vasto piano di investimenti della storia creando un maxi deficit pubblico la debolezza del dollaro diventa un problema. Chi mai comprerebbe titoli del tesoro americano sapendo che la moneta con cui vengono emessi traballa? E se nessuno compra titoli del tesoro come farà l’America a trovare una via d’uscita alla crisi?

Di fronte al pericolo di veder crescere a dismisura il deficit americano perdendone il controllo credo che l’amministrazione Obama metterà in campo tutti gli sforzi possibili per difendere il valore del dollaro.

E se rafforzare il dollaro ora potrebbe apparire impossibile di sicuro gli sforzi verranno fatti per tenerlo stabile.

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